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Un telo copribucato e di protezione per fiori da balcone?

Storia di un’esigenza risolta con un’idea brevettuale

Nascita di un'idea
  • L'idea brevettuale nasce da cinque necessità principali:
  • coprire le piante di fiori esposte sui balconi delle case e delle numerose strutture turistico-ricettive, presenti soprattutto nelle aree di montagna, dagli acquazzoni o dalle grandinate;
  • riparare i panni stesi sui balconi delle case di abitazione in ogni dove, soprattutto in zone o città soggette a precipitazioni di piogge sporche dovute all'inquinamento;
  • proteggere i panni stesi ad asciugare sui balconi all'esterno delle abitazioni dalle deiezioni dei volatili che sporcano la biancheria;
  • coprire le piante aromatiche posizionate nei vasi dei bioorti familiari da balcone;
  • non ultimo, riparare fiori, panni stesi e/o bioorti dalle cadute di sporcizia dai piani sovrastanti (briciole, peli degli animali domestici e altro).
In merito alla prima problematica sappiamo che una perturbazione, come un temporale violento o una grandinata improvvisa, può danneggiare gravemente e perfino distruggere le piante esposte, azzerando e vanificando un lungo e paziente lavoro che spesso comporta anche un impegno economico importante e sostenuto nel tempo per l'acquisto, la coltivazione e la conservazione dei fiori. Nel corso degli anni, al bisogno di proteggere in qualche modo queste piante, si è tentato di rispondere con la realizzazione di coperture di vari tipi: teli di plastica neri e/o trasparenti sostenuti da aste in legno e/o di metallo, sistemando ombrelli di varia natura e altre strutture mobili o fisse. Le soluzioni fino ad oggi adottate presentano, anche quando si tratta di manufatti costruiti nel miglior modo possibile, un impatto estetico discutibile, oltre che notevoli difficoltà di montaggio e smontaggio. Per queste ragioni spesso le persone rinunciano a malincuore alla coltivazione dei fiori sui balconi delle loro case e delle strutture turistiche, dove i colori di queste piante abbelliscono e impreziosiscono gli edifici. Ecco allora che la necessità di rispondere al bisogno di proteggere in modo più adeguato ed esteticamente gradevole nell'impatto visivo e funzionale i vasi di fiori sui balconi delle case, degli alberghi e dei B&B, ha stimolato i proprietari del brevetto a studiare e a predisporre fino dagli anni '80 alcuni prototipi di bracci in metallo con coperture in plastica trasparente. Nei primi prototipi realizzati, i bracci aggettanti che sostenevano il telo di copertura erano a innesto con blocco a spina o a vite. Nelle foto seguenti possiamo notare alcune varianti progettuali che hanno permesso agli inventori di depositare un’idea brevettuale funzionale e fattibile.
    Le prime e diversificate soluzioni ideate e messe a punto risultavano particolarmente complesse e difficoltose da adottare in quanto le operazioni di montaggio, avvitamento, allineamento delle manopole di fissaggio ecc. richiedevano un notevole sforzo. Per risolvere queste problematiche si è pensato di realizzare un innesto semplice, a baionetta, che non richiedesse l'impiego di eccessiva energia fisica per il montaggio e lo smontaggio della struttura. L'avvento delle stampanti 3D ha permesso di realizzare in solido (plastica ABS: acrilonitrile-butadiene-stirene) i vari pezzi della protezione, permettendo la correzione e il perfezionamento del manufatto. Nelle varie fasi di sviluppo del progetto, i pezzi sono stati realizzati anche utilizzando la prototipazione rapida, con stampanti a sinterizzazione, ottenendo in tal modo la miglior visione del prodotto finito, con i suoi pregi e difetti. Ciò ha permesso di apportare i correttivi più opportuni per ottimizzare la funzionalità delle diverse parti della copertura. Nel corso dello studio del brevetto, la possibilità di utilizzo del prodotto è stata ampliata (vedi seconda problematica) in modo da riguardare anche la copertura dei panni stesi sui balconi delle case di abitazione. Tale protezione si rende necessaria soprattutto negli edifici situati in zone soggette a precipitazioni di piogge sporche o in presenza di volatili, le cui deiezioni sporcano la biancheria stesa ad asciugare all'esterno delle abitazioni. La protezione può essere utilizzata anche per coprire le piante aromatiche o vegetali (pomodori) posizionate nei vasi dei bioorti familiari da balcone e per riparare quanto si posiziona sul balcone dalle cadute di sporcizia dai piani sovrastanti. Il prodotto può essere posizionato sia sui balconi in legno sia in muratura. Può anche essere fissato a balconi con barre metalliche verticali tramite opportune piastre e su qualsiasi parete verticale per riparare oggetti vari (biciclette, scarpe ecc.). Il particolare tipo di innesto, unito alla realizzazione modulare della protezione, ha indotto gli inventori a depositare nel marzo 2015 la richiesta di brevetto industriale in Italia e successivamente in Europa. Il riconoscimento del brevetto per invenzione industriale in Italia è avvenuto in data 7 luglio 2017 con il numero 0001429120 e in Europa il 15 agosto 2018 col numero 3069601. La tutela del brevetto è stata confermata col pagamento delle convalide in sette Paesi europei: Germania, Austria, Svizzera, Liechtenstein, Francia, Slovenia e Italia. Per offrire il prodotto alla più vasta clientela sono state studiate, inoltre, numerose possibili varianti in grado di soddisfare esigenze differenziate sia di installazione sia di utilizzo. Con la consapevolezza di non poter soddisfare tutte le esigenze della clientela, dovute alle diverse realizzazioni dei balconi, siamo riusciti a proporre alcune soluzioni di montaggio che risolvono la maggioranza delle problematiche. Si rimanda alle varie schede di prodotto per maggiori informazioni.